Ogni opera di confessione
Ogni opera di confessione
di Alberto Gemmi, Mirco Marmiroli, Italia, 2015, 67′, v.o. italiano, no dialoghi.
Un uomo ha deciso di acquistare un attico in una discussa zona della città. Dalle vetrate di questo immobile ci si accorge di un’enorme area in disuso. Si tratta di un complesso industriale dal passato glorioso, che giace in attesa di un sontuoso quanto articolato processo di riconversione. Intanto una famiglia rom sosta da tempo in un camper, interagendo tra le linee di questo spazio. Un grande adesivo rossogiallo compare sulla testa del mezzo. E il piazzale Europa o la nostra nuova Europa. Lontano da qui, un anziano operaio che ha lavorato per quelle fabbriche, mantiene viva la passione per gli aerei e sogna di volare per l’ultima volta.
Alberto Gemmi (1984) dopo gli studi alla Helsinki Faculty of Arts, si specializza in cinema all’Università di Bologna con un saggio finale sul rapporto tra cinema e architettura e ottiene un Master in Film making a Parigi. Si interessa di teoria estetica, focalizzandosi sull’interazione tra immagine, suono e memoria. I suoi esperimenti partono dal film d’archivio verso la relazione tra spazio e individuo. Go Burning Atacama Go ha vinto come miglior film sperimentale al Lucca Film Festival ed è stato proiettato in vari festival internazionali. Sinai – Un altro passo sulla terra viene presentato in anteprima nazionale al 32° Torino Film Festival e a Visioni Italiane. Il suo primo film-documentario Ogni Opera di Confessione è stato proiettato in anteprima mondiale alla 47esima edizione di Visions du Réel. Assieme a musicisti e performer ha curato video-installazioni, sonorizzazioni, performance live, incontri e laboratori sul cinema, in Italia e all’estero. Ha collaborato con Home Movies e La Camera Ottica di Gorizia. Dal 2013 lavora nel laboratorio di restauro Immagine Ritrovata della Cineteca di Bologna.
Mirco Marmiroli (1984) si laurea in Cinema nel 2009 presso l’Università degli studi di Bologna. Dal 2010 si occupa di produzione video e documentaria. Nel 2012 realizza Prospekt Lenina, documentario di 50′ girato in Russia, con il quale ottiene riconoscimenti in diversi festival nazionali. Nel 2013 è ad Haiti con Il Sole 24 Ore per documentare le condizioni della popolazione terremotata e degli orfanotrofi della capitale. Nel 2014 termina Ma siamo andati avanti, un lungometraggio sulla storia delle Feste dell’Unità dal dopoguerra ad oggi e partecipa con il cortometraggio Wang al progetto Tellurica – racconti dal cratere, legato al terremoto in Emilia del 2012. Il suo primo film-documentario Ogni Opera di Confessione è stato proiettato in anteprima mondiale alla 47esima edizione di Visions du Réel. Attualmente sta sviluppando un progetto di reportage nei Balcani, dal titolo Ieri cadde il muro.