Born in Gambia

di Natxo Leuza, Spagna 2018, 27’

Il film racconta la vera storia di Hassan, Mariam e Haya che sono vittime di una spirale di discriminazione difficile da rompere, tanto quanto cercare di cambiare la mentalità, le tradizioni o le usanze del proprio paese. Neanche l’approvazione delle leggi per la loro protezione riesce a raggiunge questo obiettivo.
Hassan è accusato di stregoneria, di essere un bambino speciale, e fugge da casa perché vogliono ucciderlo. Mariam subisce l’ablazione a 8 anni. È sua zia che la fa “tagliare”, e anni dopo, la zia riapre la ferita dandola in nozze ad un uomo 30 anni più grande di lei. Haya perde i suoi genitori e viene lasciata sola con sua nonna e i suoi fratelli. I loro vicini li insultano e li chiamano “Orfani dell’AIDS”.
Viene data luce ai principali problemi che affliggono i bambini sin dalla nascita in Gambia, viaggiando lungo un coinvolgente percorso di ricordi.

Natxo Leuza

Lavora come regista, sceneggiatore, montatore e post-produzione. Ha una lunga carriera nel mondo del documentario, lavorando in molti progetti in diversi paesi del mondo: Sierra Leone, Benin, Togo, Mauritania, Gambia, Perù, Guatemala, El Salvador, Qatar, Haiti, Germania.
I suoi primi lavori furono come editore di notizie sulla televisione interna di Daimler Chrysler a Stoccarda, in Germania. Più tardi è andato al dipartimento commerciale come direttore ed editore di diversi spot commerciali. Dopo diversi anni in Germania è tornato a Pamplona dove ha realizzato numerosi documentari, spot, videoclip e video aziendali per diversi clienti. Attualmente lavora principalmente per due grandi produttori come Arena Comunicación, vincitore di “Pura Vida” del premio Serbitzu al festival di San Sebastian e Kanaki Films vincitore di un Goya per “Minerita”.

 

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