Nariméne

Narimène, Laure Pradal, Francia, 2024, 58’

Narimène proviene da un ambiente modesto e all’età di 7 anni la madre la iscrive a una scuola di musica. A 16 anni si innamora dell’opera. Mentre segue la sua passione per il canto, studia per diventare insegnante. Oggi, a 35 anni, con la passione che ancora la accompagna e la paura di non seguire il suo destino, ha deciso di lanciarsi nella carriera di cantante lirica. Narimène è una giovane donna appassionata e audace che scuote le cose, sconvolgendo i nostri punti di riferimento e pregiudizi.

Narimène comes from a modest background and at the age of 7 her mother enrolled her in a music school. At 16 she fell in love with opera. While following her passion for singing, she studied to become a teacher. Today, at 35, with the passion that still accompanies her and the fear of not following her destiny, she has decided to launch into a career as an opera singer. Narimène is a passionate and bold young woman who shakes things up, upsetting our reference points and prejudices.

Laure Predal

Laure Pradal

Nei suoi documentari, Laure Pradal si concentra su personaggi con background

unici. Dando loro voce e filmandoli nel loro mondo, cerca di abbattere alcuni tabù della nostra società: la disabilità in “Mimi” (2019, Scam star), la vecchiaia in “Le Miroir” (2010) e la follia in ” I miei vagabondi” (2013).  Mette in risalto le lotte individuali e collettive: “Le village vertical” (2011), “Journal d’une inconnue” (2014), “En quête de Justice” (2015), “livres et des baguettes” (2020). In modo più leggero, Laure Pradal ci porta anche dietro le quinte delle microimprese: “Parasols et crostacés”, “La vie sur l’eau”.

In her documentaries, Laure Pradal focuses on characters with unique backgrounds. By giving them a voice and filming them in their own world, she tries to break down certain taboos in our society: disability in “Mimi” (2019, Scam star), old age in “Le Miroir” (2010) and madness in “Âmes vagabondes” (2013).  She highlights individual and collective struggles: “Le village vertical” ( 2011), “Journal d’une inconnue” ( 2014), “En quête de justice” (2015), “livres et des baguettes” ( 2020). On a lighter note, Laure Pradal also takes us behind the scenes of micro-companies: “Parasols et crustacés”, “La vie sur l’eau”.

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